Tachicardia: quando il cuore batte troppo forte.  Cause, sintomi e rimedi

Cos’è la tachicardia?

La tachicardia si riferisce al battito del cuore accelerato senza una causa apparente, comparendo anche a riposo.La frequenza cardiaca accelerata in posizione ferma si attesta su un valore superiore a 100 battiti al minuto, quando di solito sono intorno a 70.La velocità che il cuore assume battendo dipende direttamente dall’attività elettrica, che a sua volta è influenzata sia da fattori emotivi che patologici.È bene sapere che la tachicardia nella maggior parte dei casi non ha cause patologiche, può quindi passare spontaneamente, senza necessità d’intervenire con una terapia farmacologica.Tuttavia la tachicardia provoca nel cuore un lavoro a cui non dovrebbe essere sottoposto, affaticandolo nel tempo ed esponendo la persona al potenziale pericolo di arresti cardiaci e ictus. Chi soffre di tachicardia descrive questo disturbo come se il cuore saltasse in gola, avvertendo la forza stessa del battito e anche la fretta con cui il muscolo pompa il sangue. Il dovere di avere maggiori informazioni riguardo a questo disturbo diventa necessario, per escludere che possa essere l’indizio di altre patologie.

Le cause della tachicardia

Le cause della tachicardia possono essere collegate sia allo stato psicologico di un individuo che a disturbi cardiaci o ad altre patologie pregresse. Tra le cause psicologiche ci sono l’ansia e lo stress che si alimentano vicendevolmente formando un circolo vizioso.Durante gli attacchi di panico il battito cardiaco accelera per la sensazione di paura catastrofica che domina la mente del paziente.

In genere è abbastanza normale che in occasione di forti emozioni possa comparire una temporanea tachicardia.

Tra le cause di tipi fisiologico e diverse da quelle prettamente di tipo cardiaco, ci sono l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo, che hanno come sintomi proprio l’accelerazione del battito. Gli stessi farmaci per le patologie della tiroide possono avere come effetto collaterale il battito accelerato. 

La palpitazioni sono espressione anche di altre malattie come l’anemia mediterranea associata alla carenza di emoglobina, l’ipoglicemia a causa della quale i muscoli cercano di attingere energia dalle riserve di zuccheri, aumentando il lavoro cardiaco di pompaggio del sangue.

La tachicardia può comparire anche dopo aver mangiato abbondantemente, in quanto il processo digestivo impegna grandi quantità di sangue e costringe il cuore a un lavoro più intenso. 

Nelle donne la tachicardia è spesso legata a squilibri ormonali, che sono correlati alle varie “stagioni” come la pubertà, l’età fertile, il climaterio e la menopausa. Anche nel periodo della gravidanza si può manifestare tachicardia indotta dall’anemia, che può insorgere in questo delicato momento per la donna.

A queste cause si aggiungono le cattive abitudini alimentari, come l’abuso di bevande eccitanti quali il caffè e alcune bibite che contengono sostante nervine.

Le cause che invece si riferiscono a patologie cardiache che riguardano le aritmie, sono dovute a disfunzioni di tipo elettrico.

Il battito accelerato si associa ai cardiopatici con stenosi (restringimento) delle valvole aortica o mitralica e insufficienza cardiaca.

Il muscolo cardiaco fa fatica a pompare anche quando ci sono squilibri di minerali, come la carenza di potassio, magnesio e sodio.

I sintomi della tachicardia

La tachicardia si manifesta con la chiara percezione dei battiti del cuore e questo comporta uno stato di preoccupazione e paura che tendenzialmente aumenta il ritmo cardiaco stesso.

Nella maggior parte dei casi anche se si percepisce il battito accelerato, il cuore svolge comunque la sua funzione. Una reale preoccupazione dovrebbe portare a un controllo medico quando invece il problema si ripete e sempre più di frequente, anche stando fermi.

Diagnosi

Tra gli esami diagnostici che vengono eseguiti più di frequente c’è l’elettrocardiogramma (ECG), e l’applicazione dell’Holter.

Con l’ECG si registra l’attività elettrica del cuore, quindi il ritmo cardiaco e la funzionalità generica. Se questi risultano nella norma, allora si possono escludere le cause patologiche a livello del cuore.

L’esecuzione dell’ECG tuttavia potrebbe non essere sufficiente, perché verifica la funzionalità cardiaca soltanto in un lasso di tempo ristretto. i sintomi ricercati potrebbero non essere presenti durante l’esame stesso.Se ci sono dubbi si può applicare l’Holter, detto anche elettrocardiogramma dinamico, in quanto registra la funzionalità cardiaca di solito per 24 ore consecutive.In questo periodo il paziente sarà invitato a vivere normalmente la vita di tutti i giorni e ad annotare i momenti in cui avverte tachicardia o altri sintomi, precisando anche l’ora.Quando l’Holter verrà tolto, saranno confrontati i dati per capire se effettivamente i disturbi lamentati hanno una corrispondenza a livello cardiaco.A volte può essere necessario realizzare l’ECG sotto sforzo, in quanto alcune patologiche cardiache si registrano con chiarezza quando viene stimolata la frequenza cardiaca dall’esercizio.

La cura per la tachicardia

Nella maggior parte dei casi la tachicardia non ha alcuna causa patologica a livello cardiaco, ma il disturbo richiede maggiore attenzione quando diventa frequente e può invalidare la vita del paziente.Se la causa dipende dal cuore, allora il cardiologo affronterà il tipo di patologia correlata a cominciare da una terapia farmacologica.A questa bisognerà associare necessariamente un nuovo approccio alla vita, che riguarda la gestione degli stati di ansia e stress che sono dannosi.A questo bisogna aggiungere la decisione di abbandonare eventuali abitudini non consone a questo disturbo, a cominciare dal consumo di caffè e altre bevande eccitanti. Se la causa della tachicardia dipende da un’aritmia potrebbe essere necessario anche un intervento chirurgico. Quest’ultimo andrebbe eseguito per non esporre il paziente al pericolo di infarti e ictus, dovuti a un sovraccarico del muscolo cardiaco.

Rimedi naturali

Una buona abitudine è bere un infuso caldo prima di andare al letto (camomilla e melissa). Vengono comunemente usati anche estratti fluidi di biancospino e nei soggetti inquieti o sottoposti a stress prolungati, si usa invece l'estratto fluido di passiflora in gocce.

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