Alzheimer:una malattia in crescita; come riconoscerla.

Cos’è il Morbo di Alzheimer

Il morbo di Alzheimer è una forma di demenza senile, più precisamente si tratta di una malattia cerebrale non reversibile legata all’età. Causa problemi alla memoria, al pensiero e al comportamento,tali da compromettere la vita quotidiana.

Il decorso è progressivo, ma inarrestabile; questo vuol dire che, con il passare del tempo si può solo peggiorare.

In media i pazienti possono vivere fino a 8-10 anni dopo la diagnosi della malattia.

Le persone affette da questa malattia in una fase iniziale, presentano perdita di memoria e confusione, che possono essere scambiate per manifestazioni associate al normale invecchiamento. Tuttavia, i sintomi dell’Alzheimer portano gradualmente a cambiamenti comportamentali e di personalità, un declino delle capacità cognitive, come il processo decisionale e le abilità linguistiche, e problemi nel riconoscere la famiglia e gli amici, fino a causare una grave perdita della funzione mentale.

I tre stadi della malattia

In genere, si tende a distinguere il percorso della patologia in tre stadi.

Stadio iniziale

Nella fase iniziale dell’Alzheimer, una persona può conservare la propria indipendenza. Ad esempio,può ancora guidare, lavorare e partecipare ad attività sociali.

Nonostante questo, può presentare piccoli vuoti di memoria o altre difficoltà, come:

·problemi a trovare la parola o il nome giusto;

·difficoltà a ricordare i nomi quando viene presentato a nuove persone;

·difficoltà nell’eseguire compiti sul lavoro;

·dimenticare materiale appena letto;

·tendenza a perdere o smarrire un oggetto di valore;

 

Stadio intermedio

L’Alzheimer allo stadio intermedio è in genere la fase più lunga, e può durare per molti anni.

Con il progredire della malattia, la persona con Alzheimer richiede un livello di cura maggiore da parte di familiari.

In questo stadio,il malato tende ad usare parole confuse, appare frustrato o arrabbiato, e agisce in modi inaspettati, come rifiutarsi di fare il bagno. I danni alle cellule nervose nel cervello possono rendere difficile esprimere pensieri ed eseguire compiti di routine.

I sintomi saranno evidenti e possono includere:

·dimenticanza degli eventi o della propria storia personale;

·tendenza a sentirsi lunatici o introversi, specialmente in situazioni socialmente o mentalmente difficili;

·non essere in grado di ricordare il proprio indirizzo o numero di telefono,

·confusione su tempo e luogo

·cambiamenti delle abitudini legate al sonno. Ad esempio, tendono a dormire durante il giorno e a essere irrequieti di notte.

 

Stadio avanzato

In questa fase, gli individui possono:

·avere bisogno di assistenza 24 ore su 24 con attività quotidiane e cura della persona;

·perdere la consapevolezza delle esperienze recenti, così come del proprio ambiente;

·sperimentare cambiamenti nelle capacità fisiche, compresa la capacità di camminare, sedersi e, alla fine, deglutire;

·avere maggiori difficoltà a comunicare;

·diventare sempre più vulnerabile a infezioni, in particolare alla polmonite.

 

Come si esegue una diagnosi di Alzheimer

 

L’unico modo per avere la certezza che un paziente sia affetto dal morbo di Alzheimer è attendere il decesso ed eseguire l’autopsia per cercare placche e grovigli.

Per questo motivo,durante il decorso della malattia si può fare solo una diagnosi di Alzheimerpossibile”oprobabile”,come sottolinea l’Epicentro dell’ISS. 

I medici, in genere, sottopongono i pazienti che si sospetta essere affetti dalla malattia ad una serie di esami, tra cui esami clinici, come quello del sangue, delle urine o del liquido spinale, test neuropsicologici per misurare la memoria, la capacità di risolvere problemi, il grado di attenzione, la capacità di contare e di dialogare e Tac cerebrali per identificare ogni possibile segno di anormalità.

Non esiste un singolo test che dimostri che una persona ha l’Alzheimer, quindi è necessario procedere per step e coinvolgere più medici specialisti, dal neurologo allo psichiatra.

 

Possibile cause e fattori di rischio

 

Alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare l’Alzheimer sono:

·Età:il più grande fattore di rischio noto per l’Alzheimer è l’età crescente. La maggior parte delle persone con la malattia hanno 65 anni o più.

 

·Storia familiare:la ricerca scientifica ha dimostrato che chi ha un genitore, fratello o sorella con l’Alzheimer presenta maggiori probabilità di sviluppare la malattia rispetto agli individui che non ne hanno.

 

·Ereditarietà e genetica:i ricercatori hanno scoperto diversi geni che aumentano il rischio di Alzheimer.

 

 

Come si previene e cura il morbo di Alzheimer

 

Ad oggi, non esiste una cura per il morbo di Alzheimer, ma solo una serie di terapie, farmacologiche e non, che intervengono sui sintomi, per migliorare il più possibile la qualità della vita dei malati.

Secondo alcune ricerche,è possibile intervenire in modo precoce per prevenire l’insorgere di condizioni tali da provocare la malattia.

Ad esempio, si consiglia di:

·controllare i livelli di colesterolo;

·tenere monitorata la pressione arteriosa

·fare attività fisica;

·tenersi mentalmente attivi;

·consumare alcol in quantità moderata.

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